
Basta un solo clic, il mondo invade le vite dei figli e la domanda è: i genitori come possono gestire la realtà virtuale che entra in casa loro e nella vita dei loro figli, senza demonizzarla e nello stesso tempo senza che i figli dipendano completamente da essa?
Innanzitutto occorre ricordare che i figli sono dei soggetti attivi. Essere soggetti attivi vuol dire che i ragazzi non vivono in modo passivo tutto ciò che accade intorno al loro, bensì ricercano attivamente ciò che a loro interessa, anche su Internet. Spesso sono loro stessi che volontariamente navigano su siti su cui non dovrebbero o utilizzano il cellulare per inviare foto che non andrebbero inviate, ecc…
Altri ragazzi emotivamente più deboli e fragili invece si lasciano trascinare più facilmente da ciò che fanno i loro compagni o capitano, senza volerlo, in siti in cui non volevano approdare.
Ad ogni modo gli smartphon, gli ipad, i computer oggi giorno danno la possibilità ai ragazzi di accedere molto più facilmente ad Internet.
Proprio perché nel mondo virtuale, così come nel mondo reale, ci sono dei pericoli dai quali proteggere i propri figli, c’è bisogno di dare delle regole ben chiare e precise anche per l’utilizzo di Internet. Bisogna parlare con loro dei rischi nei quali si può incorrere, dei reati che si possono compiere, spesso senza rendersene conto. Un esempio può essere il caso di una ragazza che decide di inviare le foto di se a seno nudo al suo “fidanzatino”, che poi le fa girare su Whatsapp con grande facilità. Dunque per mettere in atto cyberbullismo e diffondere la pornografia basta davvero solo un clic.
Gli adulti sono chiamati ad accompagnare e monitorare i ragazzi nell’uso del Web. L’utilizzo completamente autonomo di Internet dovrebbe diventare il punto d’arrivo per un ragazzo e non il punto di partenza. Proprio perché i figli crescono e la fase adolescenziale è anche una fase molto delicata essi vanno accompagnati anche in questo con un percorso educativo condiviso.
Come fare?
- Aiutare il proprio figlio a sviluppare delle competenze e acquisire strumenti che permetto l’autoregolazione e l’autocontrollo e che portano il proprio figlio ad avere la capacità di auto proteggersi quando necessario;
- fare raccomandazioni rispetto ai pericoli che possono essere presenti in Internet;
- intervenire limitando l’accesso, l’utilizzo e la navigazione nel web: l’adulto deve essere una presenza costante che presidia il campo e che regola e controlla, limita e sancisce se necessario;
- definire in maniera chiara i limiti e i paletti oltre i quali non è concesso andare;
- usare filtri di protezione che impediscono l’accesso a siti classificati come vietati ai minori, o il cui contenuto è inadeguato ai minori;
- posizionare il pc in un punto di facile accessibilità e di passaggio per tutti coloro che sono in casa;
- fare in modo che l’unico indirizzo e-mail sia quello della famiglia e che i figli non abbiano un indirizzo personale;
- vietare i download in mancanza dell’autorizzazione del genitore.
Tenere in mente poche regole, ma chiare, aiuta i figli ad essere meno disorientati e dunque più controllati e regolati.
Inoltre sapere di poter metter dei paletti aiuta anche i genitori a sentirsi meno disorientati rispetto al ruolo educativo e normativo.
